AUGURI

    La prossima breve sosta pasquale sarà un’occasione di riposo, svago, riflessione e di intimo rientro nelle famiglie di ciascuno di voi. Il termine ebraico Pesah, da cui deriva il nome Pasqua, significa passaggio. Il passaggio da una terra di servaggio, l’Egitto biblico, a una patria di libertà Israele. Ciò dal punto di vista del significato esistenziale e per il significato storico del termine, coinvolge aspetti tradizionali ed, ovviamente, per molti anche religiosi. Rimane tuttavia principale il significato di un passaggio anche nel significato greco eracliteo del “tutto scorre” perché a noi umani non ci è concesso di bagnarci due volte nello stesso punto dello stesso fiume, con la stessa acqua.  Il tempo ineluttabile nel suo “passare”, come un fiume appunto che tras-corre,  può tuttavia trovarci stabili nel nostro essere, nella nostra ricerca di libertà e felicità, nella consapevolezza che siamo all’interno di un viaggio che ha un inizio ed avrà un termine. E’ fugace, dunque, senz’altro il nostro stare ed abitare questo mondo, ma il passare, l’andare, il viaggiare, come metafore della vita hanno un senso in sé per le molteplici forme che ci vengono offerte al nostro gusto e al nostro conoscere in questo passaggio. Il passaggio quindi è questo nostro viaggio da un punto di non libertà che possiamo far coincidere con il non essere ad un territorio ampio di libertà che potrà essere l’incontro della nostra “patria” e della realizzazione delle nostre aspirazioni. Nella fugacità, fragilità, temporaneità e spazialità della nostra ricerca di libertà con il passaggio metaforico del mar Rosso c’è l’identità della nostra vita che è nella ricerca stessa di libertà di sapori e gusti di quella patria in cui sentirci a casa nostra.

  Auguri!

Acqui Terme, 26 marzo 2018

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(prof. Nicola Tudisco)