Alcuni dei lavori dell’ISA, dei docenti, prof. ri G. Manfrinetti, A. Laugelli, D.Tono saranno parte di un’esposizione che si terrà presso il centro commerciale Bennet di Belforte dall’1 al giorno 9 di ottobre. Si tratta di lavori dell’ultimo anno scolastico realizzati negli insegnamenti di Ebanisteria, di Plastica e di Disegno. Ci siamo avvicinati ai docenti per sentire la loro opinione circa quei loro lavori. Il prof. G.Manfrinetti docente di Ebanisteria, Lab. artistico ha presentato alcune sue opere. Per il cavallo realizzato con multistrato, acero, faggio egli ha utilizzato le tecniche scultoree dell’intarsio con strumenti tradizionali: scalpello, intaglio, sgorbie, colorate con aniline e acrilico. Il soggetto prescelto è il legno che talvolta ha già in sé una forma che invita ad essere seguita; in questi casi il procedimento viene invertito: dalla forma del legno si ricava il disegno. Il prof. Manfrinetti docente veterano dell’ISA riconosce che l’Istituto ha i suoi maestri riconosciuti nel settore “legno” nei prof.ri Monaco e Parodi due capiscuola . Il prof. A. Laugelli, eclettico, formazione variegata, scultore con studio a Sant’Andrea, ci riferisce su uno degli ultimi soggetti su cui lavorano gli studenti: il pop corn. Gli chiediamo dunque come gli è nata l’idea del pop corn. Dal cinema e dall’uso alimentare che ne fanno i ragazzi durante la visione dei film. Ci si è chiesti se essi avevano anche una consapevolezza della forma e della sua tridimensionalità. Un prodotto quindi alimentare con una forma interessante da studiare perché si muove nello spazio secondo un’apparente casualità senza un suo ordine intrinseco. In realtà in ogni forma c’è un ordine che si insedia nella materia anche quando questa si sviluppa nello spazio in maniera spontanea come nel caso del pop corn. Nella scultura i ragazzi riconoscono il piacere di un contatto fisico con la materia che essi devono plasmare. La materia, gesso o plastilina o creta che sia è un ostacolo in sé. Esso viene superato in direzione dell’armonia con l’acquisizione del senso della proporzione, della misura, dell’applicazione e della metodica della visione. L’allievo acquisisce il senso della misura e della proporzione utilizzando in misura appropriata l’attività sensoriale. Entra in campo anche il senso protagoreo che “l’uomo è misura di tutte le cose”. L’idea della natura morta: frutta, mela, pera su alzata è in realtà la ripresa di un antico tema mitico, quello del frutto proibito. Per il prof. Laugelli, la la scultura è importante, per la didattica, perché tramite di essa gli studenti acquisiscono la tridimensionalità, comprendendola per così dire “sensorialmente”, con le loro mani. Gli studenti vivono quotidianamente un rapporto costante con la bidimensionalità, computer televisione, la scoperta della tridimensionalità e della difficoltà che vi sono sottese li porta in un’altra dimensione conoscitiva nella quale la sensorialità è lo strumento indispensabile per raccoglierne l’intima natura. La sua intima natura è lo spazio medesimo. L’onda è il lavoro, invece, per comprendere il movimento. Non solo: se c’è un movimento c’è anche una forza che lo determina, in questo caso il vento. La cinetica si insedia dunque anch’essa nella forma. Il vero mistero del mondo è l’invisibile ed è su questo che si lavora nel momento in cui un artefice plasma la materia. Ciò che non si vede, da subito, diviene poi visibile ed è l’oggetto che coincide con la forma che esso assume. Quindi anche in un oggetto creato dalla nuda e cruda materia vi si annida l’invisibile: ciò che non è possibile conoscere completamente con la razionalità viene raggiunto dall’arte e dalle tecniche sue di riproducibilità. I filosofi dicono che l’arte cammina verso l’essere. Quali gli strumenti? L’empatia è fondamentale nel rapporto docente/discenti. Ci vuole l’entusiasmo. Mettere mano alle loro cose. E’ molto importante che il docente di Plastica senta la fisicità del contatto con la materia da plasmare. Il segreto è l’acquisizione della manualità. Essere cioè capaci di fare divenire le mani come dei sensori . Il bozzetto è importante ma è anche molto importante l’umiltà che muove ogni passo ed ogni azione nell’esecuzione anche artigianale di un compito. La luce: la luce è importantissima. Chi lavora con la materia impiega tempo a trovare la chiave di volta della rappresentazione. Il lungo lavoro di docente all’ISA ha insegnato, al prof. Laugelli, che l’insegnamento è un apprendimento continuo e che non si può e non si deve mai risiedere sugli allori. La prof.ssa D.Tono, docente di Disegno dal Vero ci informa circa i disegni realizzati dai suoi ragazzi dell’attuale 3B. Rappresentare un oggetto con il disegno è raccogliere un’emozione: riuscire a possedere la realtà attraverso la soggettività. Le cose non sorgono in maniera casuale e per questo si rende necessaria una disciplina, ed una tecnica adeguate. Prima si impara a tracciare linee su di un foglio, tante, fino a quando queste non divengono chiare, definite e nette; prima si apprende a definire i limiti ed i confini tra il chiaro e lo scuro, tra la luce e lo scuro poi si trasporta sul foglio del disegno dal vero dove l’oggetto rinasce un’altra volta ed in certi casi nella sua forma definitiva (pensiamo alla potenza espressiva dei girasoli di Van Gogh!) Rappresentare un oggetto con il disegno è l’emozione di afferrare la realtà attraverso la soggettività. Apparentemente una mediazione in realtà ne costituisce il suo superamento (nel senso che la soggettività non ne è più un limite). Il percorso è difficile ed accidentato ed occorre il riconoscimento dell’esistenza di una disciplina, di una tecnica. L’idea di rappresentare oggetti presenti in un museo dell’arte contadina ad Orsara B. da è stata trasmessa dalla prof.ssa Lucilla Rapetti. Gli studenti hanno visitato il museo e si sono interrogati sull’uso e sulla storia di quegli oggetti: un tostacaffè, una caffettiera napoletana, ecc. Si sono resi conto che molti di quegli oggetti non venivano più utilizzati. E’ nata quindi l’idea di farli vivere un’altra volta con la didattica e on le tecniche di rappresentazione del disegno dal vero. Le tecniche sono state necessarie, come lo è la pratica della corsa e dell’allenamento differenziato prima di giungere alla competizione vera e propria. Curiosità è il primo gradino da cui si muove l’intelligenza per salirne poi altri fino alla sommità dove c’è la gratificazione piena interiore ed anche in certi casi la felicità. La gratificazione è importantissima anche nel percorso quotidiano della didattica. Senza di essa infatti non si riesce a trovare la motivazione utile e necessaria per superare le difficoltà. Come si supera la difficoltà, la frustrazione di non riuscire o di faticare nella rappresentazione di un oggetto di cui si amerebbe mettere in luce un particolare momento della sua entità? E’ importante incentivare in misura adeguata la capacità critica. L’infantilismo, il capriccio sono gli ostacoli più difficili da superare. E’ lì che bisogna lavorare sulla motivazione per superare le difficoltà e gli ostacoli. C’è chi non ha ancora la maturità ma, ineluttabilmente, questa giunge anche quando si è raggiunta la coscienza del livello di espressione raggiunto .Costanza, metodo, impegno, ripetizione, adeguazione del segno: tutto questo è possibile con il lavoro, con l’apprendimento sugli errori e con il superamento dei momenti difficili. Poi le differenze ci sono, come per chi nella corsa riesce a percorrere quel tratto, per tutti uguale, in un tempo mentre l’altro lo raggiunge in un tempo inferiore o dimezzato. E’ però un successo il fatto che tutti percorrano quel tragitto e giungano al traguardo. Si può dire, e la prof.ssa Tono manifesta questo piacere in maniera ineluttabile, che tutti abbiano raggiunto il traguardo. La lunga permanenza all’ISA come docente le ha insegnato, con il tempo, a non essere mai superficiale, ad accettare quel mondo, a viverlo a conoscerlo e a riconoscerlo, la ricerca di soluzioni alternative comunque valide. Bisogna imparare ad intravvedere la luce ancorché soffusa, tenue appena percettibile, riconoscerla e inseguirla, percorrerla fino a quando dalla sua tenuità si volgerà in perfetta e chiara visione delle cose. Abbiamo incontrato tre professori dell’ISA che ci hanno indicato il cammino seguito nella realizzazione dei lavori dei loro studenti. Ci siamo lasciati con qualcosa di nuovo: non esiste una meta che non sia quella della ripartenza e dell' attenzione umile portata al valore del rapporto con i propri allievi.
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